Daniel Ricciardo, Yuki Tsunoda, Max Verstappen e Sergio Perez hanno dato vita a un emozionante confronto nel ruolo di bagnini surfisti australiani. Alla fine, nonostante il climax avvincente dell’ultima prova, la vittoria è andata alla Oracle Red Bull Racing.

Ecco tutto quello che c’è da sapere:

Il Gran Premio dei bagnini si è svolto a Melbourne e al posto della pista dell’Albert Park c’era la sabbia della spiaggia di Hampton, dove ad aspettare i piloti c’erano due grandi sportivi di casa come lo snowboarder olimpico Scotty James e la surfista numero uno al mondo Molly Picklum.

La competizione è iniziata tra sorrisi e risate, ma la natura competitiva dei piloti è emersa fin dal primo momento attraverso strategie e tecniche per andare più veloci degli avversari. Lungo la spiaggia, a bordo della Can-Am Commander, le due squadre hanno dovuto agganciare il Sea-Doo RXT-X in retromarcia, con il supporto della loro pit crew.

Sfida: Beach Sprint – Max e Checo si prendono la vittoria

Daniel Ricciardo si è approcciato fiducioso alla prima sfida e ha raccontato: “Quando ho capito cosa dovessimo fare, ho pensato di avere una certa dimestichezza con quelle cose. Mi è capitato di avere tutta questa roba nella mia fattoria e ho anche un paio di Sea-Doo. Quindi, pensavo di poter avere un piccolo vantaggio sugli avversari”.

Yuki e Daniel si sono impegnato a fondo, ma sono stati Max Verstappen e Sergio Perez a conquistare la vittoria. Questo li ha avvantaggiati per la pole position nella gara finale.

“Ho guidato nel deserto ed è sempre molto divertente”, ha detto Max Verstappen dopo la gara. Il suo compagno di squadra Perez ha invece sottolineato quanto talento serva per guidare in queste condizioni: “È così scivoloso che è come guidare sul ghiaccio”.

Nonostante l’azione sia stata coinvolgente, il momento clou della Beach Sprint è stato vedere Yuki saltare sulla moto d’acqua mentre Daniel correva per completare la sfida e piazzare le bandiere di sicurezza gialle e rosse.

La finale: colpo di scena e decisione dei commissari

Nella sfida testa a testa, le squadre si sono affrontate nello slalom attraverso le bandiere. Una volta arrivati alla fine del percorso, la sfida consisteva nel raccogliere tutte le attrezzature di salvataggio per poi correre verso il traguardo.

Zigzagando lungo il percorso, le due squadre sono rimaste appaiate fino a raggiungere la sezione dove avrebbero dovuto caricre i buggy da spiaggia con l’attrezzatura di soccorso. Daniel è stato il primo a saltare fuori per caricare la sua Can-Am Visa Cash App RB, mentre Yuki è poi risalito per aspettare. Il duo di Oracle Red Bull Racing – Max e Sergio – ha lavorato all’unisono, caricando rapidamente il buggy.

Yuki Tsunoda ha svelato che il suo team aveva un asso nella manica per questa sfida, grazie all’esperienza di Daniel sul buggy. “Si scivolata tanto, ma Daniel conosceva un piccolo trucco per andare più veloce in queste condizioni. Siamo riusciti a massimizzare le nostre prestazioni ed è stato fantastico”.

Daniel e Yuki sono stati i primi a tagliare il traguardo, ma alla fine i commissari li hanno squalificati per non aver raccolto tutta l’attrezzatura di salvataggio sulla spiaggia, così Oracle Red Bull Racing si è assicurata la vittoria finale.


I bagnini surfisti australiani pattugliano le spiagge e assicurano i servizi essenziali di emergenza e sicurezza ai bagnanti, affrontando le difficili condizioni dell’oceano a bordo dei Sea-Doo e sorvegliando la spiaggia a bordo dei loro Can-Am Off-Road con i quali trasportano l’attrezzatura essenziale per il salvataggio.

La quinta (Un)serious Race Series si è svolta con il suo tipico stile ironico e scanzonato. Nel corso dell’anno, l’amichevole – ma in fondo sempre competitiva – serie ha tenuto i piloti sulle spine e li ha messi alla prova a bordo di veicoli e terreni sconosciuti: dai mini jet-boat di Miami alla miniera di ferro di ERzberg in Austra con mega-camion da 500 cavalli, dai Kei truck giapponesi agli hovercraft Renegade nel deserto del Nevada.