Il circuito di Shanghai è un impianto davvero moderno, progettato dall’architetto Hermann Tilke, che presenta uno dei rettilinei più lunghi del mondiale, ma anche curve strette e altre ad ampio raggio divertenti sia per i piloti che per il pubblico.
La particolarità del tracciato è il layout: segue la forma del carattere cinese “Shang”, traducibile in italiano come “Verso l’alto” o “sopra”. Anche le strutture del paddock somigliano allo Yuyan-Garden e molti altri dettagli richiamano i simboli della cultura cinese.
Caratteristiche del Circuito di Shanghai
Lo Shanghai International Circuit misura 5,4 chilometri ed è formato da 16 curve. Certamente, il primo tratto è uno di quelli più impegnativi: si affronta un lungo curvone verso destra che non sembra finire mai e che, man mano che lo si percorre, si avvolge quasi su sé stesso.
Un budello dove in partenza tutte le macchine si ritrovano praticamente incollate tra di loro e dove anche una minima distrazione può tramutarsi in un incidente. Altra curva molto particolare è la 13, che anticipa il lungo rettilineo di oltre un chilometro: si tratta di una curva veloce, verso destra, con un leggero banking dove gli pneumatici devono sopportare grandi carichi laterali.
Il circuito di Shanghai non è particolarmente duro con l’impianto frenante. Il punto più critico della pista è certamente la curva 14, al termine del lunghissimo rettilineo, che sottopone i piloti ad una decelerazione di 4,9 G. Ma nel complesso, comunque, è un tracciato poco critico per i freni. Generalmente, infatti, le monoposto girano con tanto carico aerodinamico: la resistenza all’avanzamento contribuisce alla frenata, alleggerendo così il carico sui freni.
Con 6 vittorie all’attivo, Lewis Hamilton è il pilota che ha vinto di più sullo Shanghai International Circuit, così come la Mercedes che può vantare altrettanti successi conquistati nelle edizioni del GP di Cina finora disputate.