Il Circuito delle Americhe, spesso abbreviato in COTA, ospita il Gran Premio degli Stati Uniti e rappresenta il classico esempio di pista moderna, pensata per massimizzare lo spettacolo. Il suo layout – progettato dall’architetto Hermann Tilke – si compone di 20 curve, delle quali 9 a destra e 11 a sinistra, per una lunghezza complessiva di 5,5 chilometri da percorrere in senso antiorario.
Quello sul circuito di Austin non è mai un weekend semplice: è un tracciato sul quale conta molto la potenza del motore, poiché ci sono diversi tratti da affrontare in pieno che, per certi versi, ricordano Montréal.
Caratteristiche del Circuito di Austin
Una delle caratteristiche principali del circuito di Austin è nei suoi importanti dislivelli: il più spettacolare è certamente quello del rettilineo principale, dove c’è una variazione altimetrica di ben 22 metri in appena 200 metri lineari.
Questa impennata repentina porta fino alla prima curva, che è praticamente cieca: la sede stradale molto larga, però, consente diverse traiettorie che possono aiutare in fase di sorpasso.
Nonostante sia un tracciato con punti molto veloci, piloti e ingegneri studieranno un set-up con un carico aerodinamico medio-alto: l’obiettivo sarà tirare fuori il massimo dell’efficienza aerodinamica della monoposto, sia per affrontare i tratti più lenti che per avere delle buone velocità di punta nei rettilinei.
Nel corso di un giro sul Circuito delle Americhe su un’auto di Formula 1, si utilizzano i freni per circa 18 secondi in tutto. Tre sono le curve particolarmente impegnative: la 1, la 11 e la 12. Oltre alla gestione delle gomme, i nostri piloti dovranno anche fare attenzione ai consumi, particolarmente elevati sul Circuito delle Americhe.